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Evangelizzare e accompagnare

Attraverso l’annuncio del Vangelo (o kerygma) a chiunque, e attraverso l’accompagnamento, l’insegnamento (catechesi), l’approfondimento della vita in Cristo per coloro che si sono decisi per Lui.

Approfondimento

La buona notizia è che il Figlio di Dio per te e per ogni uomo si è fatto carne, ha vissuto, è morto e risorto per liberarti dal male, dalla morte, dal peccato, ci ha mandato il suo Santo Spirito, lo Spirito del Padre e del Figlio, che grida nei nostri cuori. In Lui ed insieme possiamo vivere, credere, amare, sperare per sempre. Siamo di Dio e Lui desidera che lo scopriamo e che diventiamo suoi.

Dono e responsabilità sono due dimensioni che si intrecciano continuamente. Il dono ci precede e invoca accoglienza, è vocazione, suscita libertà, chiede risposta. Siamo uomini ma la nostra umanità può essere più o meno coltivata, accresciuta, educata. Nel battesimo ci è donato di essere immersi nella Pasqua di passione, morte e risurrezione di Cristo Gesù e di diventare figli nel Figlio, ma il battesimo chiede di essere vissuto tutta la vita: riconoscere il Signore Gesù risorto e dunque vivo, presente. Siamo santi per dono, cioè la vita santa di Dio ci è offerta, ma siamo chiamati a diventare santi.

Così la vita cristiana è intreccio continuo di dono che ci precede e della scelta di essere discepoli di Gesù.

In qualche modo potremmo dire che kerigma è l’annuncio di grazia che ci precede e questo annuncio chiede una decisione: accoglierlo e diventare discepoli di Gesù o no. Chi diventa suo discepolo, approfondisce il suo discepolato tutta la vita.

Ulteriori testi

“Gesù Cristo ti ama, ha dato la sua vita per salvarti, e adesso è vivo al tuo fianco ogni giorno, per illuminarti, per rafforzarti, per liberarti”
Francesco
Evangelii Gaudium (2013)
Da Francesco,Evangelii Gaudium, n. 164. «Abbiamo riscoperto che anche nella catechesi ha un ruolo fondamentale il primo annuncio o “kerygma”, che deve occupare il centro dell’attività evangelizzatrice e di ogni intento di rinnovamento ecclesiale. Il kerygma è trinitario. È il fuoco dello Spirito che si dona sotto forma di lingue e ci fa credere in Gesù Cristo, che con la sua morte e resurrezione ci rivela e ci comunica l’infinita misericordia del Padre. Sulla bocca del catechista torna sempre a risuonare il primo annuncio: “Gesù Cristo ti ama, ha dato la sua vita per salvarti, e adesso è vivo al tuo fianco ogni giorno, per illuminarti, per rafforzarti, per liberarti”. Quando diciamo che questo annuncio è “il primo”, ciò non significa che sta all’inizio e dopo si dimentica o si sostituisce con altri contenuti che lo superano. È il primo in senso qualitativo, perché è l’annuncio principale, quello che si deve sempre tornare ad ascoltare in modi diversi e che si deve sempre tornare ad annunciare durante la catechesi in una forma o nell’altra, in tutte le sue tappe e i suoi momenti.[126] Per questo anche «il sacerdote, come la Chiesa, deve crescere nella coscienza del suo permanente bisogno di essere evangelizzato».[127]»
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